#Diariodibordo – Prima fermata: Soñando por el Cambio

agroecologia

Una brusca svolta a destra e il pick up grigio attraversa il cancello spalancato che porta al progetto. Non vedo la fine. Davanti a me si apre una immensa distesa verde, di quel verde che puoi vedere solo qui all’Equatore. Una stradina prosegue dritta fino a perdersi all’orizzonte. A destra, sinistra e in fondo le distese di erba e terreni coltivati lasciano spazio alla foresta, anche se forse è meglio dire il contrario.

Pieghiamo leggermente a sinistra e in pochi metri scendiamo nel piazzale racchiuso tra edifici a un piano, tetti spioventi in lamiera e pareti colorate. Tantissimi colori, disegni, murales. Ottavio e Alessandro, cooperanti che insieme a Flavia e Antonella sono qui in Ecuador già da due mesi, scendono con me dal cassone dell’auto. Una folla di bambini ci assale urlante, ma su di loro avremo modo di tornare.

Ottavio e Alessandro si offrono di farmi da Virgilio e da Cicerone in questo mondo nuovo, devono aver visto il mio volto spaesato e colto le mie mille domande. Direzione: secondo invernadero.

La strada sembra non finire mai. Camminando mi guardo intorno come se fossi su un altro pianeta. Guardo, ammiro, osservo. Poco dopo l’ingresso del progetto la strada si trasforma in un ponte. Da sinistra a destra, circa 50 metri più in basso, scorre un piccolo fiume circondato da canne di bambù e banani.

Un fiume.

Bambù.

Banani.

L’invernadero è una grande, grandissima serra. Davanti noto subito un cartello che mi riporta per un istante vicino casa. Vicino al logo di Soñando por el Cambio mi accoglie quello di Sensacional. Come il primo invernadero, il secondo è stato realizzato infatti con l’appoggio di Sensacional, ormai diversi anni fa, e ora molte attività del Progetto girano intorno a questi grandi capannoni che danno alla luce solo prodotti rigorosamente organici.

Sto per entrare, vedo mille sfumature di verde.

Qui in Ecuador in ogni dove si trovano cartelli “Cuidemos la naturaleza”. La cura e il rispetto della natura sono di primaria importanza in un paese che vanta la più grande biodiversità del mondo. Ma nei dintorni di Santo Domingo c’è ancora da lavorare. Gli invernaderos, e tutto il progetto di agroecologia portato avanti da Sensacional, portano a scuola i temi del rispetto e della valorizzazione della natura e della terra: laboratori, lezioni, approfondimenti, sono una grande occasione per i ragazzi. Senza contare l’impatto economico sulla sostenibilità del progetto. In 2000 mq si possono coltivare abbastanza prodotti per sfiorare l’indipendenza alimentare della mensa, senza contare il basilico che viene utilizzato per produrre il pesto più buono dell’Ecuador.

“Andiamo, finiamo il giro”. Mi riprendo. Ottavio mi fa proseguire verso le aule, bassi edifici colorati che circondano i tre lati di un campo da basket.

Passo dopo passo, metro dopo metro, ricollego i racconti fatti da chi è già stato qui con la realtà. Mi rendo conto che per vedere tutto, conoscere e capire come questa creatura che ho appena incontrato e che già mi sembra imponente possa funzionare, ci vorrà del tempo.

Suona la campana.

Senza rendermene conto sono già le 10.30. E’ l’ora del refrigerio, la merenda. Ci incamminiamo verso la mensa.