Il Turismo Comunitario e il rispetto della Madre Terra

la madre terra e natura del progetto Turismo Comunitario a Muisne con l'otto per mille valdese

“La natura, o Pachamama, dove la vita si riproduce e ha luogo, ha il diritto ad essere integralmente rispettata per la propria esistenza e per il mantenimento e la rigenerazione dei suoi cicli vitali, della sua struttura, funzioni e processi evolutivi.” Capitolo settimo, art. 71  Costituzione dell’Ecuador.

L’Ecuador è il primo paese al mondo che nel 2008 ha inserito i diritti inalienabili della madre Terra nella sua Costituzione. Punto di partenza ma non di arrivo delle numerose battaglie che i cittadini di questo paese del Sud America si vedono costretti a combattere. Nella costituzione, al capitolo 2 viene introdotto il concetto di sumak kawsay in quechua, buen viver in spagnolo, che definisce una convivenza cittadina per un’esistenza dignitosa in armonia con la natura e con l’ambiente.

Lavoriamo in Ecuador ormai da tanti anni e quando abbiamo deciso di attivarci ancora una volta a sostegno della sua popolazione, l’abbiamo fatto rispettando ciò che la Costituzione sancisce. Da quasi due anni con il progetto Turismo Comunitario a Muisne, abbiamo deciso di accompagnare questo percorso attraverso un’idea diversa di turismo che unisce cultura e rispetto per la natura.

Negli ultimi trenta anni, solo nella zona di Muisne, sono stati devastati 20 mila ettari di mangrovie, dei 23 mila esistenti, per realizzare impianti di acquicoltura, obbligando le comunità originarie di questo ecosistema a migrare verso le fasce povere delle grandi città.

In questo contesto, il Turismo Comunitario è diventato uno strumento concreto di sopravvivenza per i villaggi ancestrali dell’ecosistema della mangrovie: comunità di pescatori e raccoglitori si stanno organizzando e stanno attivando strategie per preservare il loro territorio. 

Con il progetto Turismo Comunitario a Muisne le piccole comunità che da quasi due anni stiamo coinvolgendo, accolgono i turisti nelle proprie abitazioni e strutture dando loro la possibilità di conoscere a fondo i propri costumi, la loro vita quotidiana e la loro sapienza ancestrale, l’obiettivo è permettere al turista di sperimentare la vita in una comunità indigena e proprio per questo gli stessi abitanti delle comunità diventano guide e gli utili generati da queste attività vengono reinvestiti in progetti per la comunità. Tutto preservando l’ambiente e l’ecosistema con la minimizzazione dell’impatto ambientale delle strutture e delle attività legate al turismo.

Così abbiamo avviato la creazione di un’economia alternativa e stiamo lavorando per migliorare la condizione economica di più di 100 famiglie che insieme a noi hanno visto la speranza di un futuro migliore, per se stessi e per l’ambiente grazie al turismo comunitario.

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